
MOSCHETTO MODELLO 91/24

NOTA: Essendo queste armi ricavate convertendo Fucili Mod. 91, ne manterranno il seriale originale.
SVILUPPO
Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, il Regno d’Italia era sommerso dai debiti, le armi abbondavano e le spese del Ministero della Guerra erano ridotte al minimo. Ma gli scontri coloniali continuavano, sia in Libia che al confine con l’Etiopia, quindi era necessario un flusso costante di armi per "pacificare" queste aree.
Per poter fare qualcosa in questa situazione, il Ministero della Guerra dovette adottare alcune misure semplici ma efficaci: in un periodo in cui non c'erano soldi per nuove produzioni, il Ministero decise di riconvertire i Fucili mod. 91 vecchi, inutilizzabili o con la canna consumata, a Moschetti per T.S., seguendo la nuova configurazione adottata nel 1921.
Come vedremo nei paragrafi successivi, questa conversione si rivelò ben presto poco utile per riciclare fucili consumati, quanto piuttosto un modo efficace ed economico per procurarsi nuovi moschetti TS, ben più utili e maneggevoli rispetto al voluminoso e abbondante Fucile mod. 91, soprattutto nelle colonne motorizzate operanti nei teatri coloniali.
Circolare n.59 29 Gennaio 1925
Questo Ministero, sentito il parere dei competenti organi tecnici, è venuto nella determinazione di adottare in servizio un nuovo tipo di moschetto mod. 91ricavato dalla trasformazione del fucile mod. 91. Tale moschetto sarà inventariato con la nomenclatura «moschetto mod. 91/24» e potrà sostituire in qualsiasi impiego quello mod. 91 per T.S. attualmente in servizio. [...]
Il Ministro: A. Di Giorgio
Circolare n.149 9 Aprile 1925
Per rendere più pratico ed agevole il porto del moschetto mod. 91/24 recentemente adottato con circolare n. 59 giornale militare c.a., specialmente quando esso viene portato a tracolla, questo Ministero, sentito anche il parere degli organi tecnici competenti, è venuto nella determinazione di adottare uno speciale «attacco di fianco» per la cinghia, costituito da una fascetta con camerella laterale che viene a sostituire la regolamentare fascetta con maglietta del fucile mod. 91 e del moschetto mod. 91/24 e da una spranghetta per cinghia con tubicino di moschetto mod. 91 che deve essere applicata sul lato sinistro del calcio, come nel moschetto mod. 91. [...]
Il Ministro: A. Clerici
Le conversioni sono avvenute con le seguenti modifiche:
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Riduzione del calcio dalla parte anteriore e posteriore (i calci dei Moschetto hanno una lunghezza totale leggermente inferiore rispetto a quelli Fucile)
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Installazione degli attacchi per cinghia laterali (spesso accoppiati con gli attacchi per la cinghia inferiori). La maggior parte dei nuovi attacchi laterali erano spranghette d'acciaio sporgenti dal calcio, ma in alcuni casi venivano applicate anche i vecchi attacchi laterali con sbarretta a tubetto utilizzate nei moschetti. Entrambe le versioni sono state posizionate più avanti sul calcio, lontano dal calcio.
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Modifica della tacca di mira del Fucile per la nuova canna accorciata, aggiungendo una nuova tacca sulla lama della tacca di mira originale e ricalibrando le mire per la nuova configurazione.
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Accorciamento della canna del Fucile, assottigliandola verso la volata per accettare la baionetta del Fucile e l'anello del mirino del Fucile. Questo accorciamento avvenne attraverso due metodi:
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PRIMO METODO: TAGLIO E TUBATURA
NdA: La stragrande maggioranza dei 91/24 convertiti da Terni presentano il secondo metodo di conversione. Ho comunque voluto riportare il Primo in quanto presente su diversi libri di settore, ma non ho prove pratiche del fatto che queste armi siano state convertite a Terni nel periodo 1924-29 e non siano piuttosto conversioni sistematiche effettuate in un secondo tempo al di fuori dei circuiti militari italiani.
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--- Il primo metodo consisteva semplicemente nell'accorciare la canna tagliando la parte anteriore.
Poiché i tecnici dell'Esercito sapevano benissimo che tagliare una canna lunga con rigatura progressiva provocava una mancata stabilizzazione dei proiettili alla volata, che, non riuscendo a raggiungere la rotazione necessaria, risultavano avere una precisione terribile, fecero esperimenti di tubatura.
Questa tubatura avveniva con il Metodo Salerno, ossia la canna tagliata veniva alesata internamente, un tubo d'acciaio veniva inserito e pressato in sede, riforato e rigato. Si stima che meno di 200 siano stati convertiti in questo modo poiché era considerato troppo costoso e richiedeva troppi passaggi rispetto allo scopo "economico" del progetto.

SECONDO METODO: TAGLIARE E INNESTARE
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--- Il secondo, prevalente e definitivo metodo consisteva nel togliere la canna, tagliarne la parte centrale, forare la parte posteriore, più voluminosa, per ospitare la parte anteriore, incastrarle insieme a pressione, quindi forare una nuova camera di cartuccia nella "nuova" canna risultante.
​Con questi metodi tutte le parti in legno e le componenti metalliche potevano essere riciclati con modifiche minime rispetto al modello originale.
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Disegno di un Mod. 91/24, che mostra chiaramente le due parti innestate
1- Canna 1a - Manicotto
ARMI 79° corso, I parte, Tavole - 1935, Colorized
Tutti i Mod. 91/24 presentano una piccola marcatura ovale che indica la fabbrica in cui sono stati convertiti, FARE TERNI, e una data di conversione, compresa tra il 1924 e il 1929.
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Se un Moschetto con caratteristiche del Mod. 91/24 (lunghezza del T.S. ma mire da fucile) non presenta la marcatura ovale, si tenga presente che potrebbe trattarsi di un fucile accorciato sul mercato commerciale.

Example of a Mod.91/24 barrel shank, with its conversion marking next to the original production date




PRODUZIONE ED USO
Secondo alcune stime circa 260-270mila Fucili furono convertiti agli standard mod.91/24.
Il produttore principale fu l'Arsenale di Terni, che li convertì dal 1924 al 1929.
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Il primo utilizzo di queste armi avvenne con le colonne motorizzate durante le campagne coloniali libiche del 1924-1928 contro i ribelli Senussi e negli scontri occasionali lungo il confine etiope.
Circolare n.215 10 Aprile 1930
In seguito all’adozione dell’attacco duplice della cinghia nei moschetti mod. 91 T.S., di cui alla circolare 402 del giornale militare 1929, questo Ministero decreta che a tutti i moschetti mod. 91/24 e mod. 91 T.S. modificati, (aventi cioè la fascetta, il bocchino e la sciabola-baionetta uguali al fucile mod. 91) muniti di fascetta con attacco normale, venga a cura dei corpi e delle direzioni d’artiglieria che li hanno in carico, applicato il nuovo attacco duplice. [...]
Ai moschetti mod. 91 T.S. non modificati l’attacco duplice non può essere applicato richiedendo esso il cambio della cassa, del copricanna, del bocchino e per la maggior parte anche il cambio della sciabola-baionetta. A detti moschetti potrà, quando occorra, applicarsi l’attacco di fianco di cui alla circolare 434 del giornale militare 1921 richiedendo alla fabbrica d’armi di Terni le parti occorrenti.
Il Ministro: P. Gazzera
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Il Moschetto mod. 91/24 verrà utilizzato negli anni successivi in tutti i ruoli ricoperti dagli altri Moschetti per TS.​



